lunedì 30 giugno 2008

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Problemi di traffico: qualche suggerimento del Comitato Casello Albamare

10/06/2008

Albisola / Savona. Il Comitato Casello Albamare è un gruppo di cittadini del comprensorio Varazze, Celle Ligure, Albisola Superiore, Albissola Marina, Savona, Quiliano e Vado Ligure che ha l'obiettivo di discutere sui problemi del traffico locale e trovare soluzioni percorribili, essere di stimolo, collaborare con le istituzioni (comuni, provincia, regione) affinchè i gravi problemi causati da un traffico da troppo tempo non più sostenibile, possano trovare soluzione in tempi brevi.

Pubblichiamo di seguito la relazione scritta per la regione Liguria dal presidente Paolo Forzano.

Il presidente motiva la costituzione del comitato a causa della situazione traffico nell'area Albisola-Savona, zona da oltre 50 anni ad altissima intensità di traffico, di code perpetue, e dal fatto che le istituzioni fino ad ora non hanno saputo risolvere il problema, né considerare possibili soluzioni ed accettare pareri dalla gente. [...]

1) Albisola il grande tappo
Il problema dell'intasamento da traffico nella piana di Albisola è generato dalla unicità di due strade di buona capacità di traffico, l'Aurelia (tratto da Capo Torre di Albisola Capo a San Benedetto di Albissola Marina) e corso Mazzini, strada che costituisce la prosecuzione della statale di Sassello nell'attraversamento di Albisola Capo, fino a raggiungere la via Aurelia. Secondo i dati del PTC del 1992 da Celle, sulla via Aurelia, entrano nella piana di Albisola 5700 veicoli, di cui 4500 pendolari per Savona. Dalla Statale di Sassello 2300 di cui 1200 sono diretti a Savona, ai quali si aggiungono 4300 veicoli in uscita dall'autostrada, di cui 2200 diretti a Savona. A questi vanno ancora sommati 2200 pendolari Albisola Superiore-Savona. Questi flussi di traffico saturano orami spessissimo le capacità delle due strade, peraltro strade che scorrono in città e quindi con frequenti interruzioni per attraversamenti pedonali, per confluenze di strade secondarie. Le code ormai sono quasi continue, e persistenti tutto l'anno. Dai numeri citati si vede però che sono ben 10100 i veicoli della componente di attraversamento dell'area che da Albissola Marina fluiscono verso Savona, su un totale di 16000 (Ricordati i dati PTC 1992!).
Questo ingente flusso fa sì che l'area incriminata dalla zona Torre al fiume Sansobbia, ed a corso Mazzini, sia ormai un tappo difficilmente sormontabile, causa mancanza di alternative. Da Celle, per evitare il tappo sull'Aurelia si potrebbe scegliere di prendere l'autostrada per poi incappare nel tappo all'uscita dell'autostrada in corso Mazzini. Quindi nulla di fatto.
L'ipotesi di spostare il casello dal centro di Albisola ad una zona tra Albisola e Celle non è ragionevole, perché graverebbe l'Aurelia di maggior traffico, ed in corso Mazzini il traffico in meno casello-Savona sarebbe equivalente al traffico in più dal nuovo casello ad Albisola Superiore ed entroterra.
Per finire, l'apertura del ponte Pertini in località Luceto (golf) di Albisola Superiore, unica alternativa al ponte sull'Aurelia, ha portato ad una situazione di grave paralisi della piana di Albisola: infatti il traffico proveniente da Celle, trovando occlusa la strada Aurelia, dalla Torre cerca di arrivare al ponte Pertini per poi scendere attraverso viale Faraggiana ad Albissola Marina. Risulato paralisi di tutta la piana.
In conclusione il tratto Albisola Torre, o Albisola autostrada fino a Savona, seppur lungo una manciata di km, richiede un'ora ed anche due, di più se c'è la concomitanza di qualche attracco di navi crociera a Savona che incrementano in modo simile a la goccia che fa traboccare il vaso.
Per chi conosce la zona questo tappo è ben noto, ma esiste anche un altro tappo noto: l'ingresso a Savona, possibile solo attraverso piazza Leon Pancaldo "la Torretta". Questa piazza è attraversata dalla via Aurelia da est verso ovest, attraverso cui procede sotto il nome di via Gramsci. Attraverso questa strada passa tutto il traffico da est sia per il porto, che per tutta la parte ovest della città di Savona, ma anche paradossalmente anche tutto il traffico per Savona centro e nord. Perché? Perché via Paleocapa per come è stata concepita e gestita, pur essendo una via di buona capacità, assolve principalmente alla funzione di parcheggio, ed assorbendo una modesta quantità di traffico. Per cui appena il traffico da modesto cresce di poco, via Paleocapa non è più in grado di acquisire traffico, causando code di auto in attesa in piazza Pancaldo, con suo conseguente blocco. La situazione è aggravata da una isola centrale molto stretta, dalla segnaletica dare precedenza contraria allo standard delle rotatorie per cui è evidente il suo contributo al blocco rotatorio. Inoltre a questo scenario bisogna ancora aggiungere il traffico che discende da via Berlingeri, diretto in via Paleocapa, via Gramsci ed Albisola, che provoca un grande disturbo. L'analisi dei flussi individua 60 punti di conflitto in piazza Leon Pancaldo. Troppi.
Il Comitato Casello Albamare individua per questo specifico problema una soluzione facile ed efficace.
Partendo dall'analisi del fatto che i problemi sono causati dalla scarsa recettività di via Paleocapa, e dal fatto che questa provoca un tappo in piazza Leon Pancaldo, si suggerisce di invertire il senso di marcia di via Paleocapa, in modo liberare piazza Leon Pancaldo dal tappo. È quindi poi conseguenza di invertire il senso di marcia di via Berlingeri, per poter accedere al centro città. Senso unico fino a piazza Mameli. In questo modo si toglie anche il secondo grande disturbo dell'incrocio di flussi in piazza Leon Pancaldo, consentendo di passare da 60 punti di conflitto, a 9 punti di conflitto, con una scorrevolezza dei flussi in piazza decisamente migliorata.
A completamento dell'operazione un ritocco ad alcuni sensi unici interni: via Mistangelo, via Au Fossu, via dei Mille, corso Italia, per consentire il flusso interno.
Questa soluzione imperniata sul cambiamento del senso unico di via Paleocapa è poco costosa, facilmente attuabile con opere di segnaletica.

Per quanto attiene invece le soluzioni del problema del traffico zona Albisola-Savona la soluzione è più complessa, e si può pensare a soluzioni nel breve termine quali l'Aurelia bis ed il Casello Albamare, o soluzioni nel medio termine, quali la costruzione di un nuovo tratto di autostrada nel tratto casello di Celle Ligure-casello di Savona Vado, più a nord, praticamente tutto in galleria, in modo da poter evitare tutti gli ostacoli presenti sul territorio. A seguito di tale realizzazione l'attuale autostrada potrebbe, per entrambi i sensi di marcia, essere efficacemente utilizzata come Aurelia bis, avendo molti punti per un facile accesso dal territorio circostante.

2) Aurelia bis
È necessario fare il punto su che cosa è oggi l'Aurelia bis, prima di comprendere la necessità di interventi urgenti nell'area. L'Aurelia bis nasce come variante alla statale Aurelia nel tratto Albisola Torre-Savona, con l'intento di alleviare la morsa del traffico che da anni attanaglia l'area.
Per risolvere i problemi lo scopo dell'Aurelia bis è quello di incanalare i flussi principali in attraversamento: il flusso da Celle verso Savona, il flusso dall'autostrada, ed il flusso dalla statale di Sassello. La soppressione dei due tratti di Aurelia bis, il tratto Torre di Albisola-Carabigi e Carabigi-Luceto, avvenuta alla presentazione del progetto di massima dovuta a motivi geologici, ha già inficiato gravemente il beneficio dell'intera opera, non consentendo all'Aurelia bis progettata di poter acquisire quei traffici neppure in futuro.

Peraltro la soppressione per motivi geologici dei due tratti, e la concessione di licenze edilizie sul percorso ipotizzato, lasciano poche speranze per la possibilità di una futura prosecuzione da Luceto verso la statale di Sassello e specialmente verso Torre, Celle Ligure.
Per riuscire ad incanalare correnti di traffico verso l'Aurelia-bis, l'Assessore Carlo Ruggeri è tra coloro che propongono di sdoppiare il casello autostradale di Albisola, di modo che, invece di essere connesso solo a corso Mazzini, sia anche connesso a via Casarino e quindi attraverso un ponte "futuribile" accedere ad una strada sulla sponda destra del Sansobbia, aggiunta appositamente al progetto Aurelia bis, per poi raggiungere il ponte Pertini di Luceto e quindi l'Aurelia bis. Poiché il casello autostradale di Albisola è già fuori norma perché troppo compatto, e stretto tra la ferrovia, corso Mazzini, e villa Gavotti che con i suoi vincoli, ha sempre impedito espansioni della viabilità all'uscita del casello e tra corso Mazzini e via Casarino, oggi metter mano al casello sembra un'impresa tecnicamente irrealizzabile.
Per captare il traffico da Celle, la proposta del sindaco di Albisola Superiore, è invece quella di creare una strada interna al paese, che lo attraversi a partire dalla località Vigo al ponte Pertini di Luceto. Questa soluzione è contraria al principio stesso teorico dell'Aurelia-bis: togliere traffico dal paese! Concettualmente inaccettabile. Se osserviamo poi che la Aurelia attuale Torre-San Benedetto è una strada della stessa lunghezza della strada Torre-ponte Pertini, ma sicuramente di maggior portata, non si capisce proprio il beneficio di raddoppiare circa il percorso e con tre km di galleria per andare da Torre a rio Termine passando dal ponte Pertini.

In conclusione: il tratto finanziato dell'Aurelia bis è l'unico sopravvissuto alle varie procedure, e da solo non è più funzionale ad essere una variante che possa apportare beneficio concreto al continuo ingorgo albisolese.

Il finanziamento copre quanto è rimasto del progetto originale da Luceto, con svincolo intermedio a Miramare e conclusione in corso Ricci.
Lo svincolo intermedio di Margonara era uno svincolo a senso unico di imbocco direzione Savona-Luceto, ed è stato soppresso da Ministero dei beni e delle attività culturali in data 01-07-2005.
Lo svincolo Miramare è uno svincolo a senso unico di imbocco direzione Albisola-corso Ricci.
Il tratto Margonara-Miramare, fu a suo tempo praticamente soppresso a causa delle rimostranze dei cittadini di via Scotto organizzati in un comitato e preoccupati dallo scorrere della strada in galleria pochi metri al di sotto delle loro abitazioni. In zona geologicamente fragile.
Ora, 2007, questo tratto è stato considerato "cantierabile", per l'evidente ragione che, in sua assenza, sarebbe completamente privo di sbocco il tratto a levante Luceto-Margonara.
Ma non solo: imboccando l'Aurelia bis a Luceto, non si può uscire a Margonara perché è stato soppresso lo svincolo, non si può uscire a Miramare perché lo svincolo progettato non lo consente, si deve quindi necessariamente uscire in corso Ricci.
A questo punto per gli Albisolesi l'Aurelia bis ha senso solo se devono raggiungere la parte alta di corso Ricci, poiché non servirà per raggiungere la parte Torretta-Porto se non attraverso la percorrenza di corso Ricci e di corso Mazzini.

Visto quindi che purtroppo, Aurelia-bis non significa assolutamente soluzione dei problemi annosi del territorio, bisogna quindi tornare a parlare non solo di Aurelia bis ma anche di connessioni autostradali e di connessioni urbane per Savona ed Albissola per trovare finalmente una reale, significativa, improrogabile soluzione.

Nell'area, l'ente Porto ed il comune di Vado spingono per il casello autostradale di Bossarino, a soli 2,5 km dal casello di Savona Vado che è sicuramente utile in una ottica futura del costruendo porto di Vado (Maresk), in quanto toglierebbe traffico pesante dalla viabilità normale. Ma il cittadino Albisolese e Savonese sicuramente si pone un problema di priorità: il traffico di Bossarino è un traffico "futuro", il traffico Albisola Savona sono 50 anni di penose code, di smog, di invivibilità del territorio. Non richiede forse prioritaria attenzione da parte delle istituzioni?
Il traffico in vertiginoso aumento, il traffico Costa Crociere aumentato del 49% in un anno, il futuro terzo accosto crociere, sono realtà, non futuro. Da fonti giornalistiche si legge che il vicesindaco di Albissola Marina, Gradella, afferma che l'Aurelia bis risolverà in minima parte i problemi e che il sindaco di Albisola Superiore Nello Parodi afferma che l'Aurelia bis porterà maggior traffico in corso Mazzini e problemi alla vivibilità del territorio e che è necessario pensare a portare il traffico da Torre a ponte Pertini attraverso un'arteria da disegnare in centro paese! Assurdo! L'Aurelia bis è un'opera che non risolverà se non in minima parte i problemi, inutile ed assurdo creare altre opere a danno del cittadino per cercare di dare un senso all'Aurelia-bis.

3) Che cosa propone il Comitato Casello Albamare?

- A lungo termine: poiché l'autostrada tra il casello di Celle Ligure e Savona-Vado presenta una serie di criticità (due sole corsie, curve strette, gallerie fuori norma UE, mancanza corsia emergenza, percorso in mezzo alle case, traffico in forte aumento specie TIR, futuro forte aumento mezzi pesanti dovuti al porto di Vado) ma anche un percorso facilmente adattabile ad Aurelia bis con numerosi collegamenti col territorio, la soluzione proposta è quella di realizzare un ramo di autostrada Celle-Savona Vado nuova, prevalentemente in galleria, più all'interno rispetto all'attuale, e dedicare l'attuale autostrada ad Aurelia-bis, o, se ragioni di manutenzione od altro lo sconsigliassero, lasciare l'attuale autostrada come ramo a servizio locale.

- A breve-medio termine: poiché l'Aurelia bis attualmente approvata è unanimemente riconosciuta insoddisfacente sotto il profilo funzionale, sia per l'attuale configurazione progettata che per le sue scarsissime potenzialità di ampliamento futuro, urge porre in atto una nuova iniziativa che risolva il problema del traffico nella zona Albisola-Savona, nell'ingresso in Savona da est, e nell'attraversamento di Savona est-ovest. Pertanto la soluzione suggerita si basa su tre punti:
1) realizzare un nuovo casello autostradale in località Albamare con discesa in galleria alle funivie piazzola ovest;
2) realizzare un accesso a Savona attraverso il percorso dismesso delle ferrovie, con passaggio in galleria artificiale in via Falletti e riemersione dopo corso Torino, in modo da lasciare in superficie via Falletti via di accesso al quartiere; contestualmente demolire il ponte di via san Lorenzo per spianare l'area, realizzare piazza Pisa a due livelli, piazza parcheggio sotto, piazza pedonale sopra e utilizzare l'attuale galleria ferroviaria per connettere il quartiere con la passeggiata della via Aurelia e con l'ospedale (pedoni, bici, mezzo elettrico);
3) in ultimo, ma realizzabile facilmente anche subito, invertire il senso di marcia di via Paleocapa, utilizzare via Berlingeri a senso unico fino a piazza Mameli per l'ingresso in Savona, con qualche adattamento ai sensi unici interni.

Il Casello autostradale tra Albissola e Savona in località Albamare, con uno svincolo che sfocia alle Funivie, permette di togliere oltre un 50% di traffico in attraversamento alle Albissole e di togliere tutto il traffico pesante; l'ingresso in Savona attraverso la bretella Funivie-via Falletti-Il Gabbiano consente di accedere velocemente ai maggiori parcheggi di Savona (gas, provincia, ex-FS, il Gabbiano) e di proseguire in via Vittime di Brescia, ma consente anche di dimezzare circa il traffico alla torretta. Consente anche di avere due arterie di attraversamento invece di una, con conseguente minore criticità.

L'ingresso in Savona attraverso via Berlingeri consente di scaricare il nodo Torretta prima dell'impegno della "rotatoria" e quindi di scaricare ulteriormente di probabilmente un altro 20% di traffico piazza Leon Pancaldo, per cui dalla piazza in avanti, via Gramsci e di seguito corso Mazzini, il traffico potrebbe essere circa un terzo dell'attuale.

Il casello tra Albissola e Savona, in congiunzione con la bretella di via Falletti, consente di raggiungere molto velocemente dall'autostrada i maggiori obiettivi della città che sono l'area porto-Priamar-centro, l'area Il Gabbiano-Villapiana-oltreletimbro, l'area Ospedale.
Questa soluzione è molto più efficace dell'ipotesi di svincolo autostradale in corso Ricci in termini di velocità di accesso ai tre obiettivi individuati, e consente di liberare corso Ricci, corso Mazzini, nonché via Stalingrado da buona parte del traffico diretto verso l'autostrada.
È pur vero che si avrebbe il tratto Funivie-porto con traffico pesante, ma questo traffico che già c'è in massima parte perché proveniente dallo svincolo autostradale di Albissola, sarebbe mescolato con metà circa del traffico leggero, in quanto l'altra metà del traffico leggero accederebbe a Savona attraverso la bretella di via Falletti.
Quindi circa 700 metri di traffico pesante su strada urbana (con metà traffico rispetto all'attuale), contro 3500 metri di maggior traffico pesante e leggero su corso Ricci e corso Mazzini nell'ipotesi di svincolo sul Letimbro.

Inoltre, data la velocità di percorrenza autostradale e degli svincoli, parte del traffico attualmente in uscita a Savona-Vado uscirà ad Albamare e quindi corso Mazzini e via Stalingrado saranno allegerite di una discreta quantità di traffico.
Il tempo di percorrenza casello di Albisola-Casello Albamare- porto è di 4,1 minuti, contro gli 11,1 minuti occorrenti per il percorso casello Albisola-Casello Albamare-porto. Circa un terzo di tempo, e quindi grande appetibilità del percorso.
Analogamente per il traffico da ovest. Tempo di percorrenza casello Savona Vado-casello Albamare- Funivie-porto 5,8 minuti, contro 14,5 minuti dell'attuale percorso attraverso via Stalingrado, e contro 11,4 minuti attraverso il percorso casello SavonaVado-casello Letimbro-corso Ricci-porto.

E infine questa soluzione avvicina i centri limitrofi, quali Celle, Varazze, Altare, Pietra Ligure, Sassello, Stella: al momento attuale molta gente di Varazze non considera più Savona come meta appetibile: evita di andarci perché questo in auto significa un'ora o più per andare, ed altrettanto per tornare , con uno stress notevole.
Col casello ad Albamare, il tempo richiesto dal casello di Celle-Varazze alla Torretta o all'Ospedale o al Gabbiano sarà di circa 10 minuti!

Savona può tornare ad essere Capoluogo, Albissola può uscire dall'incubo traffico che la attanaglia da sempre, i paesi limitrofi possono "pensare" a muoversi.
Attualmente il centro di Albisola è attraversato da circa 800 mezzi pesanti al giorno per senso di marcia!

Casello di Borghetto Santo Spirito: un esempio di successo. Concepito nel 1998, inaugurato nel 2003. Traffico minimo previsto 450.000 veicoli. Traffico massimo previsto 900.000 veicoli. 2006 traffico registrato 1.605.000 veicoli. Significa che probabilmente sono circa 1.300.000 i veicoli attratti dai caselli adiacenti.
Per cui se si osserva che il bacino di utenza dell'area savonese è di circa 127.000 abitanti contro 53.000 dell'albenganese e che il traffico attuale del casello di Albisola è gia 3 volte quello di Borghetto (5872 veicoli/giorno contro 1880), si può ipotizzare che il casello Albamare possa attrarre circa 17.000 veicoli al giorno (3500 da Albisola, 3500 da SavonaVado, 10.000 dai dintorni specie Celle(Varazze), con una buona parte di traffico pesante, praticamente assente a Borghetto.
I valori di traffico sono impetuosamente aumentati dal 1992. Nel 1992 il traffico uscente da Albisola per Savona era di 16.000 veicoli al giorno, nel 1999 di 26.390, nel 2008 non si hanno misurazioni, ma sicuramente supera 30.000 veicoli al giorno, piu 800 veicoli pesanti.
Il traffico da Varazze per Celle Ligure nel 1999 era di 11.000 veicoli al giorno, per cui, nel caso di esistenza del casello albamare, l'opportunità di raggiungere le funivie in 8 minuti con un breve percorso autostradale sembra assolutamente interessante se paragonata all'ora o più necessaria a passare da Albisola attraverso la via Aurelia.

Poiché quindi la soluzione casello Albamare è una prospettiva realizzabile sicuramente in un tempo di pochi anni, come già dimostrato dall'esempio di Borghetto, ed è una soluzione molto efficace non solo per Albisola ma anche per Savona, Celle Ligure, Varazze, per non dire di Cairo Montenotte che potrebbe raggiungere l'ospedale di Savona in tempi abbreviati, riteniamo possa essere la soluzione da perseguire nel breve termine.
Chiediamo quindi di considerare la nostra proposta e di sostenerla per poter finalmente dare una risposta alle improrogabili aspettative del territorio.

Paolo Forzano

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